Inizio questo blog di capodanno con un saluto giapponese per augurare buon anno! Ciao a tutti, come state? Sono veramente contenta di aver cominciato a parlarvi del mio paese nel 2020, grazie Paola e Sauro! E sono ancora più contenta se con questi blog vi arriva un pochino l’aria del Giappone…

Oggi vi descrivo quello che è l’evento dell’anno più importante in Giappone: lo “Syougatsu” 正月, che significa letteralmente: “inizio dell’anno”. Nel mio ultimo articolo sul Natale in Giappone, vi ho anticipato che il Capodanno dalle mie parti, è importante tanto quanto il Natale in Italia. Le vacanze invernali per i bambini in età scolare iniziano il 25 Dicembre e durano circa due settimane. Gli adulti invece smettono di lavorare tra la fine di Dicembre e i primi giorni di Gennaio. Chi si trova lontano da casa si prende il tempo per raggiungere la famiglia e ci si prepara per la grande festa di inizio anno. In questo periodo, l’atmosfera cambia completamente, tutti vanno di corsa, come elettrizzàti, pieni di gioia e di euforìa. Questa particolare atmosfera mi carica sempre di energie positive, permettendomi di andare incontro al nuovo anno con fiducia e ottimismo.
Quando si dice: “divinamente pulito”, una casa perfetta per il Dio dell’Anno!
In Giappone, il primo dell’anno, coincide con il primo Gennaio del calendario occidentale (solo qualche zona del paese festeggia il capodanno secondo il calendario cinese). Se in Italia le decorazioni natalizie rimangono fino all’Epifania del 6 Gennaio, in Giappone vengono rimosse subito la sera del 25 Dicembre e si comincia l’allestimento degli addobbi di Capodanno. I preparativi si fanno di corsa, potendo contare solo nei sei giorni successivi!
Ma in cosa consiste esattamente la preparazione per il capodanno? Prima di tutto cosa significa l’inizio dell’anno per i giapponesi? Dovete sapere che il primo Gennaio è il giorno in cui il Dio dell’Anno 歳神 (toshi-gami) arriva a casa, portando gli auguri (e le grazie) alla gente. Questo pensiero deriva dalla tradizione shin-to 神道.
Per accogliere il Dio 歳神, prima di tutto, dobbiamo pulire bene la casa. Quando ero piccola dovevo aiutare la mamma per questa gran pulizia e potete immaginare con quale spirito (essendo in vacanza). Adesso, invece, questo per me è un bel ricordo e ne comprendo l’importanza.
Vi confesso che quest’anno per rispettare le tradizioni del mio paese, anche se sono lontana, ho fatto più pulizia del solito in casa. Comunque, stare in una casa pulita è sempre importante e ci fa star bene, così possiamo aspettare il Dio dell’Anno in un ambiente pulito e profumato!

Qui si aspetta il Dio 歳神
Dopo le pulizie, in Giappone decoriamo la casa, per dare il benvenuto al Dio 歳神. Tra gli ornamenti tradizionali più noti vi sono kadomatsue 門松 e shimekazari 注連飾り.
Kadomatsu è una coppia di decorazioni fatte con tre tronchi di bambù ed altri elementi vegetali, che si posiziona davanti alla porta di casa. Shimekazari, invece, somiglia un pò alla ghirlanda di Natale. Ha una base fatta con paglia intrecciata a corona che viene poi decorata con bacche, fiori e, a volte, anche frutti (come i mandarini ad esempio). Sono decorazioni con un carattere simbolico forte e devono essere riconoscibili, solo così il Dio 歳神, potrà individuare la casa facilmente. Nel mio paese, sono diverse le attività che predispongono lo spirito ad accogliere bene il nuovo anno; impossibile raccontarle tutte in un blog, ma se siete curiosi ve ne parlerò in un’altra occasione!


Un augurio prioritario
Un’altra bella tradizione, tipica di questo periodo, si chiama Nenga-jyo 年賀状 . Nenga significa “auguri per il nuovo anno”, Jyo è la cartolina (o lettera). In Giappone, è abitudine mandare gli auguri ad amici e parenti, ma anche a colleghi di lavoro e clienti, per salutare l’anno nuovo. Anche se ormai sempre più spesso si usano gli sms, resta una tradizione molto comune dalle mie parti (sò anche in Italia lo è stata fino a pochi anni fa).
Pensate che anche le cassette postali si “adeguano” per rendere il servizio più efficiente. Normalmente ci sono due settori per raccogliere le lettere: uno è destinato alla posta ordinaria, l’altro è per la consegna rapida. Dopo il 15 Dicembre, il reparto per la consegna rapida diventa quello Nenga 年賀 (che vuol dire anno nuovo). Così, le cartoline imbucate come Nenga, arrivano esattamente il primo Gennaio!
Quando ero piccola, non vedevo l’ora dell’arrivo delle cartoline: le dividevamo in famiglia, distribuendone una per ciascuno.
La cartolina di capodanno: una carta vincente!
La scelta della cartolina per gli auguri è una cosa seria perché, anche se si è liberi di acquistare quella che si preferisce, ci sono cartoline fatte appositamente per il nuovo anno. Quasi tutti preferiscono regalare queste anche perché sono cartoline che permettono l’accesso alla lotteria di Capodanno! Ogni cartolina infatti ha il suo codice e, a tempo debito, le tv e i giornali, pubblicano i codici dei vincitori.
Tra i premi più ambiti, vi sono sempre viaggi, elettrodomestici, denari e altre gratificazioni. Io, purtroppo, non ho mai avuto questa fortuna, ho vinto solo francobolli! Comunque ai giapponesi piace tentare la fortuna a capodanno…

La cartolina di Buon Anno con il codice porta fortuna
La tavola del buon auspicio
A proposito di usanze, è giunto finalmente il momento di raccontarvi dei piatti di capodanno, che si preparano non solo il primo Gennaio, ma i primi giorni dell’anno (in quanto la festa come avrete capito si protrae per qualche giorno). Se in Emilia-Romagna in questo periodo si preparano cotechino e lenticchie, dovete sapere che anche in Giappone si mangiano varie cose per augurare ed augurarsi fortuna. Vediamone qualcuna…

Il senso di ogni ingrediente

kuromame 黒豆 sono fagioli neri sciroppati. La preparazione laboriosa vuol essere di buon auspicio per il lavoro nel nuovo anno.

Kurikinton 栗きんとん: impasto a base di patate dolci e castagne zuccherate, intriso di un estratto di frutti di gardenia. Per il suo caratteristico colore giallo brillante, vuol essere di augurio per un’abbondante ricchezza.

datemaki 伊達巻: frittata arrotolata con pesce bianco. Questa frittata ricorda la lunga carta arrotolata che si usava un tempo per scrivere (come i rotoli di pergamena). Questa preparazione, ispirandosi a quei primi prototipi di libro, vuol essere un augurio per l’intelligenza…

kazunoko 数の子 uova di aringa: con questo piatto si vuole augurare di avere figli e di far prosperare la famiglia.

ebi エビ: in questa Ojyu i gamberi con la schiena “piegata” vogliono essere un augurio di lunga vita… Si mangiano in zuppa o alla griglia.

Teriyaki Yellowtail ブリの照り焼き: Yellowtail è il pesce Ricciòla, che in Giappone cambia il nome secondo la taglia. Simbolo di buon auspicio per la carriera, offrendolo si augura una promozione sul posto di lavoro.
Il Teriyaki di Ricciòla, in Giappone, non si mangia solo all’inizio dell’anno. Se vi interessa provarlo, vi dò questa ricetta semplice. Mi raccomando, fatemi sapere com’ è venuto!
Teriyaki di Ricciòla
Ingredienti
- 2 pavè di Ricciòla (se non trovate la Ricciòla, potete usare anche il salmone)
- salsa di soia
- zucchero q.b.
- Mirin (sake dolce) o vino bianco nella misura di 2 cucchiai per ogni trancio
Procedimento
Rosolare i pavè di Ricciòla in padella con un pò di olio a fuoco medio. Quando un lato è ben rosolato, girare il pesce e procedere sul lato opposto. Quando i pavè saranno cotti, toglierli dal fuoco, pulire la padella e far bollire gli altri ingredienti. Unire quindi il filetto di pesce e continuare a cuocere fino a far addensare bene il condimento.
Osechi: un cibo in scatola fatto con amore
Questi sono solo alcuni esempi di piatti che si preparano i primi giorni dell’anno; saranno almeno una trentina le ricette del capodanno tradizionale giapponese. Si preparano fino al 31 Dicembre e si mettono nelle scatole Ojyu お重. Immaginate delle scatole multi-piano per portare il cibo fuori casa e per servirlo, sorelle maggiori delle bento box (弁当) che forse già conoscete.
La tradizione di servire le preparazioni nelle Ojyu prende il nome di Osechi 御節. L’Osechi è proprio il cibo servito nelle Ojyu durante le vacanze del Nuovo Anno. Questa tradizione, nasce in realtà per alleggerire il lavoro delle donne in casa, almeno nei giorni di festa a inizio anno. Le scatole infatti, custodiscono in questo caso, cibo precotto, da mangiare freddo. Si scelgono quindi alimenti molto dolci o acidi perché si conservino il più a lungo possibile. Quando ero bambina non mi piaceva tanto questa abitudine, ma adesso sono così lontano da casa che ne comprendo il valore (tanto che per iniziare questo 2021 ho provato anch’io).
Alla fine, un buon inizio…
Spero abbiate compreso quanto i giapponesi siano profondamente legati ai festeggiamenti di capodanno, trovo che il coinvolgimento spirituale sia simile a quello che si prova in Italia per Natale, magari fatemi sapere cosa ne pensate voi, mi farebbe tanto piacere.
Confido che presto si possa tornare a viaggiare liberamente e senza limitazioni, per me significherebbe tornare a casa in Giappone e respirare un poco di questa magica atmosfera di cui vi ho parlato.
Vi auguro con tutto il cuore un inizio anno sereno e un felice 2021, a presto amici!

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